Spread sotto 175 punti base e rendimento del BTp a 10 anni fino al 4,08%, il livello più basso da fine luglio. Inizia così la settimana di negoziazioni sul mercato sovrano italiano. In appena un mese e mezzo, il decennale è passato dall’offrire il 5% a meno del 4,10%. In termini di prezzo, il bond con scadenza 1 marzo 2034 e cedola 4,20% (ISIN: IT0005560948) è salito da un minimo di 93,61 centesimi a 100,90: +7,5%.
Focus su PIL italiano
Il crollo dei rendimenti sta avvenendo lungo l’intera curva delle scadenze.
Il BTp a 10 anni resta relativamente generoso, se pensiamo che l’omologo in Grecia offra oggi il 3,55% e in Portogallo il 3%. Ci sono margini di restringimento per lo spread con il Bund e che dipendono da alcune situazioni nazionali ed europee. In primis, la capacità dell’economia italiana di accelerare il ritmo di crescita nei prossimi trimestri. L’Istat ha rivisto al rialzo le stime per il PIL tra luglio e settembre a +0,1% sui tre mesi precedenti. Resta il fatto che nell’intero 2023 crescerà solo dello 0,7% e poco più l’anno prossimo.
BTp 10 anni, margini di ulteriore crescita
Gli investitori temono anche che il ritorno del Patto di stabilità da gennaio possa portare a frizioni tra Italia e Commissione europea sul rispetto dei vincoli di bilancio. Il nostro Paese detiene il secondo debito pubblico più alto in rapporto al PIL dell’area dopo la Grecia.