Giornata positiva per i titoli di stato italiani. Nella prima seduta della nuova settimana di negoziazioni, il BTp 1 luglio 2034 con cedola 3,85% (ISIN: IT0005584856) è sceso sotto la soglia di rendimento del 3,70%. Aveva chiuso l’ottava scorsa al 3,75%. Non offriva così poco da inizio aprile scorso, cioè da quattro mesi a questa parte. Il decennale aveva aperto il mese di luglio sopra il 4,10%, in scia alle tensioni politiche in Francia. Da allora guadagna il 2,5% in termini di quotazione di mercato.

Tensioni in Francia alle spalle

Cosa sta comportando tale crollo? Le vicissitudini politiche francesi sono state assorbite dal mercato, anche se a Parigi resta il caos.

I Giochi Olimpici stanno offrendo una tregua temporale all’Eliseo per la formazione del nuovo governo. Giorni preziosi per trovare una soluzione considerata soddisfacente e al contempo credibile agli occhi dei mercati.

Atteso secondo taglio dei tassi a settembre

L’apprezzamento del BTp 2034 ha a che fare anche con l’attesa per il prossimo taglio dei tassi di interesse a settembre. La Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe vararlo, così come la Federal Reserve per la prima volta dopo la stretta del biennio passato. Gli investitori scontano tassi sui depositi al 3,25% entro dicembre e al 2,50% entro la fine dell’anno prossimo. A giugno, Francoforte li ha abbassati al 3,75%.

Sebbene il BTp 2034 renda ai minimi da quattro mesi, lo spread nelle ultime sedute è risalito in area 135-140 punti base. Viaggia a 137 punti mentre scriviamo. A metà luglio era ridisceso in area 130 punti. Questo significa che, a parità dei rendimenti tedeschi, il decennale italiano avrebbe ulteriori margini di discesa. Dunque, avrebbe modo di apprezzarsi ancora di più.

BTp 2034 verso 3,60%?

Le aspettative d’inflazione a medio-lungo termine nell’Eurozona stanno, intanto, consolidandosi sotto il target del 2% fissato dalla BCE. Il Bundei aprile 2030 capta aspettative d’inflazione a 5 anni all’1,96% nella giornata odierna.

Il mercato segnalerebbe l’esistenza delle condizioni macro per allentare la politica monetaria nell’area. E ciò non solo farebbe sgonfiare i rendimenti nel loro insieme, ma restringerebbe quelli italiani rispetto alla Germania, in considerazione del minore rischio sovrano percepito. Il BTp 2034 potrà tendere al 3,60%, se l’omologo Bund non si deprezzerà nelle prossime sedute.

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