Dopo aver fatto il pieno con i CTZ la scorsa settimana, il Tesoro ha collocato oggi sul mercato Bot a 6 mesi. In asta sono andati titoli per 8,5 miliardi di euro con maturazione a 184 giorni e scadenza 31 gennaio 2013, in sostituzione di 9,77 miliardi di prossima scadenza. E, come ampiamente scontato dal mercato, i tassi a breve sono scesi rispetto a quelli dello scorso mese di giugno attestandosi allo 0,799%, nonostante il clima di incertezza che regna in Italia circa le prossime mosse che il governo dovrà adottare per evitare l’aumento dell’Iva a settembre e l’Imu sulla prima casa.
Btp decennale al 4,40% in attesa dell’importante asta di domani
Ma la vera prova per saggiare lo stato di salute del mercato obbligazionario dei titoli tricolori in questo clima estivo sarà domani. Il Tesoro offrirà infatti fra i 5 e i 7 miliardi di Btp a 5 e 10 anni in un contesto in cui c’è trepida attesa per le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi che potrebbero condizionare lo scenario politico italiano.
Ocse: l’Italia spende il 28,5% del Pil in welfare
Intanto, sul fronte del debito pubblico italiano, non si ferma la crescita della spesa per il welfare. Quest’anno raggiungerà il 28,4% del Pil, un livello assai vicino a quello dei Paesi scandinavi. Il dato emerge dall’aggiornamento dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sulla spesa sociale, che vede al 1° posto la Francia, con una quota del 33%. L’Italia, quindi, fa segnare uno degli incrementi più elevati dall’inizio della crisi. Nel 2009, infatti, secondo l’Ocse la spesa sociale pubblica e privata assorbiva il 27,8% del Pil. L’incremento – spiegano gli esperti – è dovuto essenzialmente alla crisi che ha costretto lo Stato a spendere di più per gli ammortizzatori sociali, nonostante sia stato posto un freno alla spesa pensionistica con il governo Monti. Le ore di cassa integrazione hanno infatti raggiunto livelli mai visti prima, mentre le indennità di disoccupazione erogate dall’Inps si avviano verso nuovi record tenuto conto della percentuale di disoccupati che viaggia ormai verso il 13%. In molti paesi, addirittura, complice la ripresa economica, la quota di Pil destinata al welfare è calata: in Germania era il 27,8% nel 2009 quest’anno sarà del 26,2%, mentre in Svezia il rigore varato dal governo conservatore ha fatto scendere la percentuale dal 29,8% del 2009 all’attuale 28,6%.