In attesa di conoscere oggi l’esito dell’asta mensile per i titoli a medio-lungo termine, ieri è stata la volta del nuovo Bot annuale con scadenza 12 settembre 2025 (ISIN: IT0005611659). Il Tesoro ha raccolto 7,5 miliardi di euro, la stessa somma di agosto. E grosso modo ha attirato ordini per un importo simile: 11,37 miliardi. Il rapporto di copertura è stato di 1,52. L’esito è stato positivo per lo stato italiano, visto che il rendimento lordo è sceso sotto la soglia del 3%. Si è attestato per l’esattezza al 2,892%, tramite la fissazione di un prezzo di aggiudicazione di 97,159 centesimi.
Impatto sul mercato monetario
A titolo di confronto, l’asta di agosto aveva esitato un rendimento in caduta al 3,112%. La data di regolamento è stata fissata per venerdì 13 settembre, giorno dal quale decorrerà il calcolo formale del rendimento. Ricordiamo che il Bot settembre 2025 non stacca alcuna cedola, per cui il guadagno per l’obbligazionista consisterà esclusivamente nel minore prezzo pagato per acquistarlo rispetto al valore nominale del capitale.
Se è vero che l’esito dell’asta è stato positivo per il Tesoro, non altrettanto dicasi per i risparmiatori. Questi dovranno accontentarsi di rendimenti più bassi per impiegare la loro liquidità. E i titoli di stato a breve scadenza hanno un forte impatto sulla determinazione dei tassi di interesse sui conti deposito. In pratica, le banche italiane offriranno verosimilmente sempre meno ai loro clienti per ricevere in custodia i risparmi. Non a caso, già dalla fine dello scorso anno i tassi attivi (passivi per le banche) sono in calo. Erano in media al 3,82% per le nuove offerte relative alle giacenze vincolate, mentre a giugno di quest’anno risultavano già scesi al 3,39%.
Bot 2025 segna fine di una fase
Ed è probabile che la discesa sia proseguita anche in estate. Del resto, oggi la Banca Centrale Europea taglierà i tassi per la seconda volta e per un altro 0,25%.