Se avete dimestichezza con il concetto di “safe asset”, saprete benissimo che si tratta di investimenti relativamente sicuri, ma molto avidi di rendimento. D’altronde non puoi avere la moglie ubriaca e la botte piena. Solo l’assunzione di un rischio medio-alto tende ad innalzare la remuneratività di un investimento. E se vi dicessimo che c’è un bond svizzero che quest’anno ha offerto agli obbligazionisti un rendimento vicino al 30%?
Rendimento effettivo lordo vicino al 30%
Sembra difficile crederlo, eppure è così.
Vedremo come sia stato possibile, specie in un anno particolarmente complicato per il mercato obbligazionario, pur in ripresa nelle ultime settimane. Ecco quale bond svizzero e come sia arrivato a rendere così tanto in così breve tempo. Parliamo della scadenza più longeva sul mercato sovrano elvetico, quella residua a 40 anni, anche se fu emesso nel 2014 come un bond a 50 anni. Il titolo sarà rimborsato in data 25 giugno del 2064 e stacca cedola annuale lorda del 2% (ISIN: CH0224397007).
A fine 2022, la quotazione si attestava a 117,45, mentre ieri risultava salita a 146. In appena undici mesi, dunque, ha registrato un apprezzamento superiore al 24%. In questo lasso di tempo, il franco svizzero si è rafforzato contro l’euro del 3%. Infine, l’investitore ha potuto maturare un rateo attivo di circa l’1,50% per la cedola. Complessivamente, quindi, il bond svizzero ha offerto quest’anno un rendimento effettivo intorno al 28,50% ad un ipotetico investitore dell’Eurozona.
Bond svizzero trainato da trend globale e natura safe asset
A spiegare questo dato rileva l’andamento del rendimento alla scadenza: da quasi 1,50% di fine 2022 all’attuale 0,62%. E pensate che anche coloro che avessero acquistato questo bond svizzero appena tre settimane fa, oggi maturerebbero una plusvalenza superiore al 14%. Come sappiamo, la Svizzera è un “safe haven” per i capitali di tutto il mondo. La sua qualità di
“porto sicuro” dipende da svariate ragioni, tra cui la storica neutralità e una legislazione altamente rispettosa dei diritti di proprietà e della libertà economica.
Nelle fasi di tensione, gli asset denominati in franchi svizzeri sono oggetto di acquisti. E le tensioni in questo 2023 non sono mancate.
Tuttavia, guardando all’andamento del grafico dei prezzi, notiamo che esso sembra avere seguito essenzialmente il trend globale. In breve, il suddetto bond svizzero a 40 anni non ha fatto altro che riflettere l’altalena dei rendimenti di questi mesi. Certo, sembra assurdo che ancora oggi il rendimento a lunghissimo termine resti così basso. Ma questo deriva non solo dalla natura di “safe asset” delle obbligazioni elvetiche, quanto perlopiù dalla bassa inflazione domestica, sotto il target del 2% ormai da giugno. Data anche la forza del cambio, improbabile che la Banca Nazionale Svizzera voglia ancora aumentare i tassi di interesse dall’1,75% attuale. Nel mondo avanzato, solo il Giappone ha un costo del denaro più basso, pur a fronte di notevoli criticità per cambio e mercato obbligazionario.