E’ in corso dalla mattinata di oggi l’emissione di un nuovo bond dual tranche di Snam, a distanza di soli tre mesi dall’ultima risalente al novembre scorso e che ebbe allora ad oggetto un’obbligazione EU Taxonomy-Aligned Transition. Nel dettaglio, la società sta collocando presso gli investitori istituzionali un green bond per l’importo di 500 milioni di euro e della durata di 4 anni. La scadenza in data 19 febbraio del 2028 starebbe venendo piazzata ad un rendimento di +110-115 punti base sopra il tasso mid-swap.
Ecco i possibili rendimenti
Si stanno occupando dell’operazione Barclays, Bnp Paribas, Bank of America, Goldman Sachs, Icbc, Imi-Intesa Sanpaolo, Ing, JP Morgan, Mediobanca, Mizuho, Smbc, Societe Generale e Unicredit. I proventi della raccolta sono destinati al ri-finanziamento di progetti green e a finalità aziendali generali.
Tenendo conto dei tassi vigenti attualmente sul mercato, deduciamo che il bond Snam a 4 anni starebbe per debuttare ad un rendimento di poco inferiore al 3,95% e quello a 10 anni intorno al 4,30%. C’è da dire che il Transition bond emesso a novembre, con scadenza 27 novembre 2029 e cedola 4% (ISIN: XS2725959683), in queste ore quota sul mercato secondario a 101,36, offrendo un rendimento lordo annuale di poco superiore al 3,70%. In quel caso, a fronte dei 650 milioni offerti, gli ordini risultarono quadruplicati.
Confronto tra bond Snam e BTp
I bond Snam hanno rating “investment grade”, complessivamente un po’ migliori di quelli assegnati dalle agenzie internazionali all’Italia: BBB+ per S&P e Fitch, Baa2 per Moody’s. Il confronto con i titoli di stato ci sta, essendo la società una controllata da CDP Reti al 31,4%. Considerate che allo stato attuale il BTp a 10 anni offre poco meno del 3,90% lordo, pari al 3,40% netto.