International Finance Corporation (Gruppo World Bank) ha collocato presso Borsa Italiana nuovi bond in pesos messicani. Sono infatti in negoziazione dallo scorso 24 novembre sul segmento EuroMOT obbligazioni senior unsecured a 30 anni, con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo nei Paesi membri beneficiari della Banca Mondiale. In questo caso, il Messico.
Le obbligazioni IFC zero coupon 2047 offrono agli investitori un’opportunità di condividere la missione della Banca Mondiale e di partecipare al raggiungimento di questi obiettivi di crescita e sviluppo.
Obbligazioni IFC zero coupon 2047 in pesos messicani
Ma vendiamo ai bond IFC. Su quali bisognerebbe puntare? Fra le obbligazioni più promettenti in pesos messicani, segnaliamo quella emessa lo scorso 21 novembre 2017 da IFC per 2 miliardi di MXN al prezzo di 11,25 e che scade nel 2037. Il bond è zero coupon, cioè non paga cedole, vale 10,58 e offre un rendimento a scadenza vicino al 7,30%. L’obbligazione IFC 2047 (codice ISIN XS1720700191) è trattabile per importi minimi di 10.000 pesos messicani (MXN), cioè circa 114 euro e andrà a rimborso in unica soluzione a 100 fra 30 anni.
Vantaggi e svantaggi dei bond World Bank in pesos messicani
Fra i vantaggi dell’investimento in obbligazioni IFC in pesos c’è la solidità dell’emittente che – come detto – gode di rating ai massimi livelli (AAA) da parte delle agenzie di internazionali di valutazione e la tassazione agevolata (12,5%) sui guadagni di borsa, cioè cedole e capital gain. Il rischio è che, in mancanza di adeguate coperture sul cambio alle quali sono abituate solo gli investitori professionali, si possa perdere l’intero guadagno in termini di rendimento da qui al 2047, quando scade il bond, e magari anche qualcosa di più. Tutto dipenderà dall’andamento del cambio: se il peso messicano continuerà a indebolirsi nei confronti delle monete forti, per l’investitore retail non ci sarà da aspettarsi grandi performance.
Andamento del Peso Messicano (MXN)
Il peso messicano resta una delle valute più volatili da un anno a questa parte, seconda solo alla lira turca. Negli ultimi 12 mesi il pesos si è deprezzato fino al 22% nei confronti della moneta unica, arrivando fino a quota 23,3 pesos per 1 euro, mentre da inizio 2017 ha recuperato quasi il 13% e sta poco sopra quota 22. Questo perché il peso messicano ha risentito molto della politica antagonista americana del nuovo presidente Donald Trump, ma anche dell’andamento dell’economia del paese, strettamente legata al prezzo del petrolio di cui il Messico è grande esportatore. Il crollo delle quotazioni del greggio ha infatti indebolito le entrate statali in valuta pregiata mettendo sotto pressione la crescita economica e il bilancio dello stato (rating BBB+ per Standard & Poor’s e Fitch). Il peso messicano, pur non essendo una valuta estremamente volatile al pari di quelle di altre economie emergenti, si è quindi indebolito molto negli ultimi anni.