Nella primavera dello scorso anno, la Banca asiatica per gli investimenti nelle infrastrutture (Aiib) emise un bond in lira turca (ISIN: XS2611092391). La peculiarità dell’operazione consistette nell’altissima cedola fissata: 40%. Poiché l’emittente ha rating tripla A, non fu certo il rischio di credito a indurla ad offrire un tasso così generoso. Né le condizioni di mercato, pur restrittive, incisero in misura determinante. Il fatto è che la valuta di denominazione era nell’occhio del ciclone da tempo per via della politica economica non ortodossa di Ankara.

Di lì ad un mese e mezzo sarebbe iniziata la maxi-svalutazione, subito dopo le elezioni presidenziali rivinte da Recep Tayyip Erdogan.

Costi e ricavi dell’investimento

Il bond in lira turca in esame scade il prossimo 17 ottobre 2024. Mancano poco più di due mesi per il rimborso e noi abbiamo fatto qualche calcolo per capire se l’investimento all’emissione abbia avuto un senso finora dal punto di vista economico. Sappiamo che il prezzo di emissione fu di 94,68 centesimi. Avremmo, quindi, comprato un lotto minimo di 10.000 lire per 9.468 lire. A quale tasso di cambio? Allora era di 21,30 contro l’euro. Dunque, il nostro investimento sarebbe stato di quasi 445 euro.

Il 17 aprile scorso avremmo ricevuto in pagamento la cedola di 4.000 lire (40% di 10.000) al tasso di cambio vigente quel giorno di 34,53. L’incasso avrebbe sfiorato i 116 euro. E se oggi disinvestimento il bond in lira turca? La quotazione di mercato è di 101, per cui il lotto minimo di 10.000 lire ci verrebbe pagato 10.100 lire. Ma il tasso di cambio risulta salito a 36,65, per cui incasseremmo 275,58 euro. In più, incasseremmo il rateo della cedola dalla dato dello stacco di aprile ad oggi. Esso risulta pari al 12,33% o 1.233 lire, pari a 33,64 euro.

Bilancio in perdita

Tirando le somme, nella primavera dello scorso anno avremmo speso circa 445 euro per acquistare il bond in lira turca di Aiib.

A poco più di due mesi dalla scadenza, tra cedola e capitale avremmo incassato in tutto 425 euro. Come avete ben capito, accuseremmo una perdita superiore al 3%. A questo punto, dovremmo auspicare che la lira turca non perda ulteriore terreno contro la moneta unica da qui alla scadenza del titolo. Se così, in ogni caso incasseremmo appena meno di quanto investito. In buona sostanza, l’operazione si concretizzerebbe in una perdita nominale e ancora più pesante in termini reali, tenuto conto che nel frattempo non avremmo neppure recuperato l’inflazione.

Bond in lira turca, cambio-limite a scadenza

E se acquistassimo il bond in lira turca oggi? Il rendimento prospettato sarebbe superiore al 22% su base annua. Anche in questo caso, bisogna fare attenzione e non lasciarsi trasportare da numeri apparentemente irresistibili. Sappiamo che un lotto minimo ci costerebbe 10.100 lire, cioè 275,58 euro. E al venditore dovremmo versare anche 1.233 lire (33,64 euro) a titolo di rateo attivo (per lui). Spenderemmo in tutto sopra 309 euro. Per sperare di recuperare l’intero costo, dovremmo auspicare che le 12.000 lire rimborsate alla scadenza (cedola inclusa) di ottobre varranno almeno tale cifra. E ciò sarebbe possibile ad un tasso di cambio non superiore a 38,80. In pratica, potremmo permetterci un altro calo per la lira turca contro l’euro fino al 5,5% rispetto ad oggi.

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