La Lituania è tornata ad emettere bond in euro. A parte i rendimenti che sono risultati molto bassi, la novità di rilievo è che questa volta anche gli investitori retail potranno accedere ai titoli di stato collocati dalla piccola Repubblica baltica. Un’occasione per diversificare un po’ il proprio portafoglio allontanandosi dai soliti BTP proposti agli sportelli delle banche. Il taglio minimo negoziabile dei titoli di stato emessi da Vilnius è infatti di 1.000 euro nominali. Per ora le obbligazioni sono negoziabili solo OTC, ma presto lo saranno anche sulla borsa del Lussemburgo e, non è escluso, che possano approdare anche sul MOT di Borsa Italiana.
La
Lituania è entrata a far parte dell’Eurozona il primo di gennaio quest’anno e gode di rating elevato, superiore a quello dell’Italia, avendo i conti pubblici e un debito statale migliori di quelli di Roma. L’agenzia internazionale Standard & Poor’s ha attribuito alla Lituania rating A-, mentre Moody’s A3.
Obbligazioni Repubblica della Lituania 2025 e 2035 Più in dettaglio, la Lituania ha collocato un titolo di stato da 1,5 miliardi di euro suddiviso in due tranches uguali. La prima (
XS1310032187) con scadenza decennale è stata prezzata 98,923 per un rendimento a scadenza del 1,37%. La seconda (
XS1310032260) con scadenza 2035, invece, è stata prezzata 99,469 per un rendimento a scadenza del 2,16%. Entrambe staccano una cedola fissa rispettivamente del 1,25% e del 2,125% il 22 ottobre di ogni anno e hanno ricevuto ordini complessivi alla vigilia del collocamento per quasi 2 miliardi di euro, segno che, nonostante il basso rendimento, c’è interesse da parte degli investitori verso il paese. Da notare che, rispetto al BTP decennale italiano, la Lituania offre uno spread di circa 30 bp in meno, ma gode di un merito creditizio di tre noch superiore all’Italia. Il collocamento del bond servirà a rifinanziare debiti in scadenza per 1 miliardo di euro a costi più convenienti: il prossimo mese di febbraio andrà a rimborso un bond decennale con cedola 3,75% (XS0212170939 ).
Lituania, previsioni economiche L’ultimo documento di previsione della Banca centrale riconosce come il contesto esterno al Paese si sia, negli ultimi mesi, deteriorato per via della crisi ucraina e del peggioramento delle prospettive per l’economia russa e dei Paesi circostanti. L’indebolimento dei partner orientali è parzialmente compensato dalla ripresa di alcune economie della UE dove Vilnius sta cercando di riorientare il suo export. . La domanda interna rimane il principale motore della crescita. L’indebolimento della domanda estera (raffinazione del petrolio e fertilizzanti) ha condotto la Banca centrale a formulare prospettive di crescita più caute per l’intera economia (Pil +3,3% nel 2014 e 3,6% nel 2015). Il tasso medio di inflazione previsto è 0,9% nel 2014 e 1,5% nel 2015. Il tasso di disoccupazione, all’11,8% nel 2013, dovrebbe scendere al 10,4 nel 2014 e al 9,2 nel 2015. L’inflazione contenuta e l’equilibrio raggiunto nei conti pubblici (debito 40%, deficit 2% del Pil) aprono la strada all’ingresso nell’euro a inizio 2015. Il sistema bancario risulta sufficientemente patrimonializzato ma occorre facilitare il credito alle imprese per sostenere gli investimenti ed occorre continuare le riforme strutturali intraprese, soprattutto per sostenere l’occupazione. Ciò richiede interventi sul lato delle entrate (non essendo la spesa pubblica ulteriormente comprimibile), allargando la base contributiva e migliorando la riscossione, una riforma del sistema pensionistico che ne assicuri la maggiore sostenibilità e una revisione del sistema educativo per meglio soddisfare le necessità del mondo del lavoro.