Intesa San Paolo parla cinese. Il gruppo bancario italiano ha appena lanciato sul mercato obbligazionario un’emissione di titoli obbligazionari senior a 5 anni denominati in renminbi, la valuta nazionale cinese. Per Ca’ de Sass si tratta della prima emissione di questo tipo. Sono molte le banche e le finanziarie europee che in questi ultimi due anni si sono rivolte al mercato cinese per emettere debito considerando la valuta del Dragone come sicura e affidabile. La Cina, del resto, ha dimostrato una stabilità economica e finanziaria invidiabile se raffrontata a quanto accaduto in USA ed Europa.
Il renminbi si sta indebolendo nei confronti dell’euro
Per Intesa SanPaolo si tratta di un grosso successo, sia finanziario che di immagine. Il renminbi si sta indebolendo nei confronti dell’euro a causa del rallentamento della crescita economica cinese e, forse, fra cinque anni Intesa SanPaolo avrà la possibilità di rimborsare il prestito spendendo meno di quanto preventivato in fase di collocamento del bond. Così come per il pagamento degli interessi. Discorso inverso per l’investitore che potrebbe, invece, subire perdite ingenti sul cambio se il renminbi dovesse indebolirsi ancora. Posto che l’emittente (BBB) mantenga i requisiti necessari per mantenersi in area “investment grade” e che la Cina rimanga un’economia solida, la perdita di valore del renminbi nei confronti del dollaro (e dell’euro) potrebbe essere il prezzo da pagare per rimanere competitivi a livello internazionale grazie all’export.
La Cina vende titoli di stato USA per sostenere la propria valuta
La Cina è oggi la seconda economia più grande al mondo e per gli ultimi 30 anni l’economia cinese è cresciuta ad un ritmo impressionante, ma è evidente che non può durare e già ci sono le prime avvisaglie. La flessione dell’economia potrebbe portare a difficoltà finanziarie planetarie, ma dato l’ancora forte controllo dello Stato sul sistema, Yao sostiene che una vera e propria crisi finanziaria potrà essere evitata. Di fatto la Cina sta vendendo ingenti quantità di dollari sul mercato per difendere il renminbi e prendere tempo per attuare importanti riforme. Secondo Societé Générale, nel 2014 la Cina crescerà del 6,9% su base annua. [fumettoforumright]Yao ipotizza, però, che la transizione cinese verso il nuovo modello di crescita possa essere più difficile del previsto e che questo porti ad una crescita ancora inferiore, del 5% annuo e anche meno.