E’ andata parecchio bene l’emissione obbligazionaria di ieri di ENEL, che ha collocato sul mercato un nuovo bond sostenibile suddiviso in tre tranche. Ad occuparsene sono state in qualità di joint-bookrunner Banca Akros, Barclays, BBVA, BNP Paribas, CaixaBank, Citi, Goldman Sachs, HSBC, IMI-Intesa Sanpaolo, ING, JP Morgan, Natixis, Santander e Unicredit.
La compagnia elettrica italiana ha raccolto 2,75 miliardi di euro, a fronte di ordini per 6,6 miliardi, 2,4 volte superiori. Le tre tranche hanno scadenza 17 gennaio 2025, 17 gennaio 2031 e 17 gennaio 2035, per cui presentano una durata iniziale rispettivamente di 4, 9 e 13 anni.
Riepilogando:
- 17 gennaio 2025: cedola 0,25%, prezzo 99,829, rendimento 0,295%
- 17 gennaio 2031: cedola 0,875%, prezzo 98,70, rendimento 1,027%
- 17 gennaio 2035: cedola 1,25%, prezzo 99,334, rendimento 1,306%
Bond ENEL sostenibile, i target
Dicevamo, si tratta di un bond sostenibile, cioè legato al raggiungimento di obiettivi di natura ambientale. Nello specifico, l’emissione contribuirà a perseguire il target di un debito sostenibile del gruppo al 65% del totale entro il 2024 e al 70% entro il 2030. Con il Piano Strategico approvato nel novembre scorso, ENEL ha anticipato di 10 anni al 2040 l’obiettivo delle emissioni zero. Nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi indicati nel prospetto informativo, le cedole saliranno fino allo 0,25% ciascuna.
Il bond ENEL presenta una durata media ponderata pari a 8 anni e un costo dello 0,70%. La compagnia nel 2019 fu pioniera nel mondo rispetto alle obbligazioni di natura sostenibile, criticate dai “puristi” delle emissioni green per i minori vincoli a cui sono sottoposti i capitali raccolti in fase di impiego.