Il clima semi-vacanziero che si respira sui mercati internazionali non ha impedito al Perù di tornarvi in settimana con la prima emissione di un bond in dollari sin dal 2021. Lima ha raccolto 3 miliardi con una doppia tranche: scadenze 2035 e 2054. Bisogna tornare al 2021 per trovare un precedente collocamento sul mercato internazionale con l’emissione di un Eurobond per 5 miliardi.

Rendimenti a premio sui Treasuries

Nel dettaglio, 1,25 miliardi sono stati incassati attraverso la tranche a 10 anni e 1,75 miliardi grazie a quella a 30 anni.

I risultati del collocamento si possono considerare soddisfacenti per il governo. Il bond del Perù con scadenza nel 2035 ha esitato un rendimento a premio di 140 punti base o 1,40% sul Treasury corrispondente. Quello con scadenza nel 2054 ha esitato un rendimento di +165 punti o +1,65% sul Treasury trentennale. Ne consegue che la prima tranche offre intorno al 5,40% lordo all’anno, la seconda circa il 5,90%.

Sebbene il Perù sia considerato un mercato emergente, i suoi bond godono di rating medio-alti e “investment grade”: BBB- per S&P, BBB per Fitch e Baa1 per Moody’s. Persino un po’ meglio dell’Italia. Del resto, qui il debito pubblico è solamente al 34% del Pil. E secondo i nostri calcoli, di esso il 40% risulta denominato in valute straniere. Il disavanzo fiscale è atteso dalla Banca Mondiale al 2,4% per quest’anno. Tra gli aspetti favorevoli, ci sono elevate riserve valutarie, superiori ai 76 miliardi di dollari. Il debito estero a breve termine, invece, lo si stima a circa 10,5 miliardi. E le partite correnti stanno esitando saldi attivi negli ultimi mesi, segno che l’economia domestica sia diventata competitiva e capace di esportare merci e servizi in quantità superiore alle importazioni, nonché di attirare capitali dall’estero.

Rischio di cambio

Anche il cambio relativamente stabile gioca a favore di un investimento nei bond del Perù in dollari. Ricordiamo, infatti, che l’instabilità valutaria tende a rendere più difficoltoso il rimborso dei prestiti contratti con i creditori stranieri.

Per noi italiani, comunque, l’Eurobond appena emesso comporta l’assunzione di un rischio di cambio, essendo denominato in una valuta diversa dall’euro. Nel 2020, Lima emise il suo primo bond a 100 anni in dollari con rendimento del 3,23%. Oggi, tratta attorno ai 57 centesimi sul mercato secondario e offre un rendimento in area 5,75%.

Bond Perù in dollari, rischio di cambio

Il vero rischio, in relazione ai bond del Perù, è di tipo politico. Lo stato sudamericano è stato attraversato da forti tensioni interne negli ultimi anni, a causa di svariati presidenti deposti con procedure di “impeachment” per reati connessi alla corruzione. L’ultimo della serie è stato Pedro Castillo, un marxista che due anni fa aveva sciolto il Congresso per non rischiare a sua volta di essere deposto. Tuttavia, è stato sostituito dalla vice Dina Boluarte e posto agli arresti. Senonché, anch’ella risulta indagata insieme al suo predecessore per riciclaggio di denaro. Gli investitori stranieri sono impauriti dalle divisioni interne e ciò potrebbe allargare gli spread nel prossimo futuro, a discapito dei prezzi obbligazionari.

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