Ultime occasioni per investire con rendimenti decenti? Quanto accaduto sui mercati finanziari nei giorni scorsi fa temere di sì. D’altra parte, appare improbabilissimo tornare ai tassi zero di qualche anno addietro. Ma se le banche centrali iniziano a tagliare i tassi di interesse sul serio, fine dei rendimenti al 4-5%. Pensate che ancora oggi esiste un bond Bers, cioè emesso dalla Banca europea per la ricostruzione e sviluppo, emesso in lire italiane nel lontano febbraio del 1998 e senza cedola.

Offriva ieri più del 5,20%.

Rendimento e quotazione di mercato

La quotazione di mercato si aggirava intorno ai 30 centesimi. Fu di appena 6,133 centesimi all’emissione, corrispondente allora a un rendimento medio annuo alla scadenza del 5,74%. Possiamo affermare, quindi, che il bond senza cedola si sia apprezzato di pochissimo rispetto al suo andamento con rendimento costante. In effetti, la quotazione dovrebbe altrimenti essere in area 27 centesimi, cioè di circa il 10% inferiore ai livelli attuali. Tenetelo bene a mente per calcolare la tassazione del bond senza cedola o zero coupon.

Prevista call a febbraio 2028

Ma non tutti sanno che il bond Bers sia anche “callable”, cioè l’emittente si riservò al tempo la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale. Quando? In data 4 febbraio del 2028, cioè esattamente a 30 anni di distanza dall’emissione. E a quale prezzo? A 32,38 centesimi, praticamente per garantire nel trentennio considerato rendimenti simili a quelli iniziali. Questo rappresenta un bel rischio per l’obbligazionista, a ben vedere. In effetti, se il bond senza cedola venisse rimborsato in anticipo, chi lo avesse acquistato oggi si ritroverebbe in portafoglio un asset meno redditizio di quanto ipotizzato.

In effetti, tra tre anni e mezzo gli verrebbe pagato un capitale a circa il 7% in più delle quotazioni attuali, pari a un rendimento medio annuo inferiore al 2%. Tenuto conto dell’imposizione fiscale, gli andrebbe di lusso se riuscisse a tutelare il capitale dalla perdita del potere di acquisto.

A questo punto la domanda è un’altra: quante probabilità ci sono che la Bers rimborsi in anticipo il bond senza cedola inizialmente emesso in lire e successivamente ridenominato in euro?

Esercizio call per bond senza cedola probabile

Per rispondere a tale quesito, dobbiamo capire che un emittente esercita la call quando può permettersi di rimborsare il debito esistente contraendone un altro a costo inferiore. Se la Bers non esercitasse la call, non pagherebbe gli interessi di anno in anno, trattandosi di un bond senza cedola, ma alla scadenza del 2048 si ritroverebbe a pagare 100, anziché 32,38. E ciò equivale a un rendimento medio annuo del 5,80% per i successivi venti anni. Probabile, specie alla luce dell’allentamento monetario già avviato nell’Area Euro, che per il febbraio 2028 i tassi di mercato saranno inferiori. L’ente sovranazionale avrebbe modo di rifinanziarsi a costi più bassi, risparmiando risorse. Dunque, l’esercizio della call appare tutt’altro che remoto.

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