Circa 50.000 risparmiatori italiani che avevano investito in bond argentini prima del default del 2001 saranno risarciti. Lo prevede un accordo raggiunto fra il nuovo governo di Mauricio Macri e il presidente della Task Force Argentina, Nicola Stock. A costoro sarà riconosciuto il 150% del valore nominale dei titoli obbligazionari in portafoglio, pari a circa 1,35 miliardi di dollari. Una bella soddisfazione dopo 15 anni di cause e lotte contro Buenos Aires. “Ci ho sempre creduto, non abbiamo mai abbassato la guardia” – ha sottolineato Stock – spiegando che i risparmiatori avranno i loro soldi in contanti e “non ci saranno discriminazioni di eta’”.

 

Risarcimento bond Argentina solo per chi non ha aderito alle ristrutturazioni precedenti

  Tuttavia non tutti coloro che hanno investito in obbligazioni argentine saranno ristorati, poiché l’accordo riguarda solo coloro che non avevano aderito alle due precedenti ristrutturazioni del debito nel 2005 e 2010. Stock ha precisato che chi ha accettato le offerte del Governo argentino in quegli anni “non potra’ riaprire la vicenda. Noi siamo stati trasparenti con quei detentori di titoli e nel 2005 e 2010 abbiamo mostrato in modo chiaro la procedura, gli ostacoli. Ciascuno ha deciso secondo interessi diversi e coscienza personale. Invece chi ha fatto un altro tipo di cause dovra’ procedere su altri binari”.   [tweet_box design=”box_07″ float=”none”]Tango Bond, 50.000 obbligazionisti italiani saranno risarciti al 150%[/tweet_box]   Per quanto riguarda le tempistiche, i risarcimenti non arriveranno in tempi brevi, anche perché l’accordo dovrà essere approvato dal Parlamento argentino il prossimo mese di marzo e poi occorrerà mettere a disposizione i soldi per gli indennizzi. Su questo punto Buenos Aires ha centrato un altro risultato importante. Il Banco Central, la banca centrale argentina, ha siglato un accordo con un gruppo di banche private per un prestito da 5 miliardi di dollari, che porterà le riserve in valuta estera a circa 30 miliardi di dollari (HSBC, JPMorgan Chase e Santander che forniranno un miliardo ciascuna e Deutsche Bank, BBVA, Citibank e UBS che presteranno 500 milioni).

L’accordo preliminare chiude quindi la controversia basata sul Trattato bilaterale Italia – Argentina nell’arbitrato avviato nel 2006 presso l’International Centre for Settlement of Investment Disputes (Icsid) della Banca Mondiale, in cui era stato chiesto il risarcimento dei danni per violazione dei diritti di circa 50mila obbligazionisti retail italiani detentori di circa 900 milioni di bond argentini.