Volano le obbligazioni Amplifon. Collocate esattamente due anni fa, i bond (XS0953207759) della nota catene che produce e commercializza apparecchi acustici viaggiano intorno a quota 107, ma solo due mesi fa avevano sfiorato anche i 110. Alla base del rialzo del titolo che – ricordiamo – offre una cedola fissa del 4,875% fino al 2019, c’è il continuo miglioramento dei conti e le positive aspettative degli investitori sull’azienda. Il rendimento del titolo, che non ha rating, è così sceso fino al 2,36% al punto che ci si domanda quanto possa essere ancora conveniente acquistarlo.
Su Amplifon attese positive dalla semestrale Fra gli analisti serpeggia comunque ottimismo alla vigilia della pubblicazione dei dati semestrali (23 luglio). Gli esperti di Banca IMI, ad esempio, si aspettano che il fatturato consolidato aumenti del 14,5% e il margine operativo lordo del 17%, in linea con il periodo corrispondente del 2014. Inoltre credono che il migliore assorbimento dei costi fissi potrebbe essere compensato dall’aumento dei costi di marketing soprattutto in Europa e dagli effetti di diluizione dei negozi di nuova acquisizione. Il 30 giugno del 2015 il debito netto del gruppo viene stimato intorno ai 255 milioni di euro contro i 260 milioni di marzo. Sulla base del recente sviluppo di business, Banca Imi ha rivisto al rialzo le previsioni sui ricavi del 2015 alla luce: dell’impatto dell’espansione della rete commerciale in Germania, Francia e Spagna, che credono si verificherebbe nel corso del 2015; della forte attività di marketing per il mercato Usa e quello domestico; della persistenza di un impatto piu’ favorevole di quello stimato in precedenza estera per lo scambio in Usa, UK, Svizzera e Australia; dell’impatto positivo degli accordi commerciali firmati con l’assicuratore Cigna e Castello di Joselyn in Inghilterra.
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