A che punto siamo con il bond a 100 anni dell’Austria (ISIN: AT0000A2HLC4)? Da tempo lo consideriamo un termometro per l’andamento del mercato obbligazionario europeo. E’ la scadenza più lunga emessa da uno stato dell’Eurozona e con una cedola così bassa (0,85%) da risultare assurda oggigiorno. Per questo il titolo tende a cavalcare i trend con una sensibilità estrema. La sua quotazione crolla quando i rendimenti di mercato salgono e s’impenna quando i rendimenti scendono.
Guadagno del 20% da inizio ottobre
Agli inizi di ottobre, il bond a 100 anni dell’Austria si acquistava per 35 centesimi scarsi.
La quotazione del bond a 100 anni dell’Austria si è riportata ai massimi dal giugno scorso. Resta il fatto che chi acquistò questo titolo tre anni fa, quando si arrivò a pagare quasi 1.400 euro per un lotto minimo di 1.000 euro, ad oggi accusa perdite del 70%. E difficilmente potrà azzerarle nei prossimi anni, perché la risalita verso la pari è considerato un evento remoto. Rispetto all’era pre-bellica, i rendimenti saranno verosimilmente più alti e i prezzi delle obbligazioni emesse in quel periodo necessariamente più bassi.
Bond 100 anni Austria, rally azzera perdite 2023
Infatti, oggi il bond a 100 anni dell’Austria offre il 2,40% contro lo 0,35% minimo di tre anni fa. La cedola netta effettiva non arriva all’1,80%. Questo significa anche che l’investimento si giustifica non tanto per l’incasso del tasso di interesse annuo, quanto per la possibile speculazione al rialzo sulle quotazioni.
Va detto che se i prezzi restassero invariati fino alla fine di quest’anno, il 2023 si chiuderebbe con un bilancio minimamente positivo per il bond a 100 anni austriaco. Esso aveva aperto le negoziazioni a gennaio a 41 centesimi. E anche questo è un trend generale. Il mercato obbligazionario è in rally da settimane e ha azzerato le perdite di quest’anno. Sembrava impensabile fino a un mese fa soltanto.