La Banca d’Italia aumenterà il peso dei suoi investimenti sostenibili, quando attualmente detiene 1,7 miliardi di euro in cosiddetti green bond. Lo ha reso noto lo stesso istituto in settimana con la pubblicazione del rapporto. Da esso emerge che i portafogli potenzialmente interessati da una gestione sostenibile ammontavano a 210 miliardi di euro alla fine del 2021, di cui 160 miliardi relativi ai portafogli finanziari e 49,1 miliardi alle riserve valutarie. Gli 1,7 miliardi investiti già da Palazzo Koch riguardano emissioni nazionali e sovranazionali.
Green bond sovrani dell’Italia
Il Tesoro italiano ha emesso il suo primo BTp green nel marzo dello scorso anno, raccogliendo 8,5 miliardi di euro per la scadenza aprile 2045.
Bankitalia acquista titoli di stato nell’ambito del “quantitative easing” (QE), programma attivato nel marzo 2015. Lo ha fatto dal marzo 2020 anche con riferimento al PEPP, il piano anti-pandemia varato dalla BCE. L’80% di tali acquisti, infatti, spetta alle banche centrali nazionali. Se è vero che il PEPP è cessato a fine marzo di quest’anno e il QE con ogni probabilità sarà terminato nei prossimi mesi, d’altra parte restano in programma i reinvestimenti. Ciò significa che i bond in portafoglio che arrivano man mano in scadenza, saranno rimpiazzati da altri di uguale valore nominale.
Margini per il Tesoro da QE e PEPP
Ed ecco che questo stratagemma consente a Bankitalia di aumentare gli acquisti di green bond emessi dall’Italia, così come dagli altri stati europei e dagli organismi sovranazionali.
I BTp green sono titoli del debito che funzionano per l’obbligazionista esattamente come i BTp normali. L’unica differenza riguarda l’impiego dei capitali raccolti dal Tesoro. Essi saranno utilizzati per finalità di sostenibilità ambientale e secondo le linee guida pubblicate dal Ministero di economia e finanza, nelle quali compaiono anche gli obiettivi che s’intendono raggiungere nel medio-lungo periodo.