Torna l’ombra del default su Seat Pagine Gialle. Con un comunicato lampo diffuso a borsa chiusa, la società torinese delle directories ha annunciato che non darà corso al pagamento degli interessi semestrali previsto per il 31 gennaio sulle obbligazioni Seat senior secured scadenza 2017 (Seat Pagine Gialle blocca il pagamento della rata sui bond).
Si tratta di 42,2 milioni di euro, per la verità già stanziati e disponibili in cassa – come dichiarato dalla stessa società – ma il nuovo Cda ha deciso di prendere tempo ritenendo di “dover verificare, alla luce dell’attuale contesto economico e di mercato, la compatibilità prospettica dell’indebitamento complessivo della società con la sua struttura patrimoniale”.
Seat PG: 30 giorni per pagare le cedole o sarà (di nuovo) default
Tutte cose che già si sapevano – commentano alcuni analisti – e che non giustificano il reale motivo di una decisione così improvvisa alla luce dell’importante ristrutturazione del debito di Seat Pagine Gialle avvenuta lo scorso anno per 1,3 miliardi di euro (Lighthouse International) per evitare che il gruppo finisse in amministrazione straordinaria. Ristrutturazione che ha richiesto un anno di tempo e il sacrificio non indifferente di azionisti e obbligazionisti costretti oltretutto ad attraversare un periodo di default tecnico con sospensione del pagamento di ben due cedole consecutive sui bond (poi pagate).
Ristrutturazione debito Seat Pagine Gialle atto secondo o un aumento di capitale?
Ma al di là dei tecnicismi giuridici, c’è da dire che i rapporti fra il nuovo Cda e le banche creditrici, in particolare RBS, si sono rivelati subito tesi da quando sono subentrati i nuovi soci a seguito della ristrutturazione del debito subordinato. Tutto ruota intorno al fatto che Seat ha bisogno di nuove risorse finanziarie per affrontare il periodo congiunturale più lungo del previsto e per rispettare il piano industriale triennale approvato l’anno scorso dall’Assemblea. RBS non concede più un centesimo e vedrebbe bene un aumento di capitale da circa 200 milioni di euro, mentre i nuovi soci, soprattutto fondi d’investimento, non intendono aprire il portafogli preferendo l’ingresso di un partner forte sulla scena.
Telegate in vendita?
La seconda via, invece, quella più veloce– spiega Rizzoli – potrebbe essere quella delle vendita di Telegate, la controllata tedesca di Seat PG. Da Torino filtrano indiscrezioni che parlano di un’accelerazione della trattativa per la cessione da parte di Seat entro il 2013, come anche ipotizzato dagli analisti di Standard & Poor’s l’anno scorso durante il processo di ristrutturazione del debito. Certo, la società non sta attraversando un buon momento dal punto di vista dell’immagine e della credibilità verso gli investitori, ma per quanto attiene ai conti, bisogna dire che sono stati messi in sicurezza con l’azzeramento del debito subordinato al punto che l’agenzia di rating in autunno ha attribuito il livello “B” al merito creditizio di Seat PG. Al 31 dicembre 2012 – come si apprende dall’informativa mensile ai sensi del regolamento Consob – l’indebitamento netto ammontava a 1,328 miliardi, quattro volte l’ebitda stimato, mentre le disponibilità liquide erano di circa 200 milioni di euro. Valori che non fanno propendere per un default.