Inizio d’anno col vento in poppa per i titoli di stato. Ma solo per quelli di Germania e Francia. Il sistema creditizio franco-tedesco si conferma asse portante dell’intera economia europea e perno fondamentale per il contenimento della crisi nell’eurozona.
Asta bund Germania e asta bond Francia: i risultati a confronto
Ieri la Germania ha inaugurato il nuovo anno collocando in asta 4,06 miliardi di euro di Bund a dieci anni con un rendimento medio dell’1,93%, in leggero calo dall’1,98% dell’asta-flop dello scorso 23 novembre.
La nota banca transalpina – prosegue l’operatore – ha raggiunto un accordo con i sindacati per il taglio del personale nelle divisioni corporate e investment banking. SocGen sta quindi valutando il taglio di circa 880 posti di lavoro in Francia, la riduzione di importanti uffici commerciali e un aumento di capitale che dovrà essere varato entro pochi mesi. Ma sulla Francia pesa anche la ormai scontata revisione del rating (Rating Francia: Sarkozy trema in vista downgrade).
Calendario aste titolo di stato italiano: l’agenda di gennaio 2012
E in Italia? Mentre lo spread btp bund non accenna a scendere permanendo stabilmente intorno a quota 500 punti base, il Tesoro si sta preparando ad affrontare un imponente rifinanziamento di titoli di stato che prenderà il via a febbraio. Per quanto riguarda gennaio 2012, invece, il primo appuntamento è per giovedì 12, quando verranno offerti Bot (Buoni Ordinari del Tesoro) a 3 e 12 mesi, mentre per venerdì 13 è fissata l’asta dei Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) a 5 anni. Giovedì 26 si terrà l’asta dei Ctz (Certificati Zero Coupon) e l’asta dei Btp€i (Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea) mentre venerdì 27 gennaio si terrà l’asta dei Bot a sei mesi. Lunedì 30 gennaio, infine, si terranno le aste aventi ad oggetto il collocamento di Btp a 3 e 10 anni e di Ccteu (Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor). Intanto il differenziale tra i titoli benchmark di Italia e Germania dopo un apertura intorno ai 500 punti si è impennato e adesso è a 512, mentre il rendimento dopo diversi giorni è tornato sopra il 7 per cento (5,96% per i quinquennali e 4,58 per i biennali).