Prosegue il buon momento del mercato obbligazionario. Dopo aver fatto il pieno con l’asta di CTZ nella giornata di ieri con rendimenti che hanno segnato nuovi minimi dalla nascita dell’euro, il Tesoro ha collocato oggi sul mercato BOT semestrali , ma senza grande entusiasmo, anche perché ormai il rendimento reale è praticamente nullo. In asta sono andati titoli per 7 miliardi di euro con maturazione a 182 giorni e scadenza 30 maggio 2014, in sostituzione di 9,2 miliardi di euro di altrettanti titoli di prossima scadenza.
Bot semestrali, il rendimento scende ancora: ora siamo allo 0,629%
Gli investitori mantengono fiducia nelle finanze pubbliche italiane: solo un anno e mezzo fa i BOT semestrali rendevano il 6,50%, ora siamo scesi abbondantemente sotto lo 0,60%. L’asta odierna ha infatti visto i Bot a sei mesi segnare un tasso lordo finale dello 0,539% contro lo 0,629% dell’asta di fine ottobre, quindi in ribasso, e vicino ai minimi di aprile (vedi grafico). Alla data dello scorso 14 novembre 2013 la circolazione dei BOT era pari a 162.973,644 milioni di euro: 8.500 milioni di tipo flessibile, 54.614 milioni di euro semestrali e 99.974,644 milioni di euro annuali. Secondo i recenti dati diffusi dalla la Banca d’Italia, circa il 60% dei titoli di debito pubblico nazionale è di proprietà degli italiani, di cui il 46% in mano alle banche e il restante 14% in mano a famiglie di risparmiatori.
Istat, torna a salire la fiducia nei consumi a novembre
Sul fronte macroeconomico, migliora il clima di fiducia dei consumatori, con l’indice che sale a 98,3 a novembre, un punto in più di ottobre. Lo rileva l’Istat, che lo scorso mese aveva rilevato il primo calo dopo 4 rialzi consecutivi. Cresce in particolare la componente personale, mentre si riduce quella economica. Sono in aumento i timori sulla disoccuzione e “in forte diminuzione” quelli sull’inflazione nei prossimi 12 mesi. Peggiorano le attese sulla futura situazione economica. [fumettoforumleft]La fiducia aumenta al nord, diminuisce leggermente al centro, rimane stabile al sud. A determinare questo scenario è soprattutto la pressione fiscale – osservano gli esperti – che ha raggiunto livelli ormai non più sostenibili che andranno ad alimentare ulteriori sacche di povertà fra le famiglie italiane. Un allarme che è stato lanciato anche dall’OCSE facendo il punto sulla spesa pensionistica italiana. In Italia l’età pensionabile aumenterà gradualmente per uomini e donne. Per le donne la riforma ha stabilito che l’età pensionabile sarà come quella degli uomini di 66 anni entro il 2018. Dal 2018 al 2021 passerà a 67 anni.