Ieri c’è stata un’interessante emissione obbligazionaria negli Stati Uniti e di cui riteniamo doveroso darvi conto, essendo avvenuta da parte di una delle società più importanti al mondo. Uber ha raccolto 1,5 miliardi di dollari attraverso un bond convertibile della durata di cinque anni. Il colosso della mobilità privata e attiva nelle consegne ha strappato al mercato condizioni migliori complessivamente di quelle in media attese. Ha fissato la cedola fissa lorda allo 0,875% e il tasso di conversione a premio del 32,5% rispetto al valore delle azioni di fine seduta prima dell’emissione.
Bond convertibile, come funziona
Cos’è un bond convertibile? Si tratta di un’obbligazione con cui una società consente all’investitore di decidere alla scadenza o anche prima di ottenere il rimborso del capitale o azioni della stessa emittente (anche di società controllate, vedi bond Snam su azioni Italgas) ad un dato tasso di conversione. Ovviamente, all’obbligazionista converrà esercitare la facoltà di conversione nel caso in cui riuscisse ad entrare così in possesso di azioni ad un prezzo più basso di quello di mercato.
Il bond convertibile fissa cedole più basse di quelle che l’emittente sarebbe costretto ad offrire sulle emissioni ordinarie o senior. E ciò è dato dal fatto che all’obbligazionista viene garantita la possibilità di guadagnare speculando sull’eventuale aumento di valore delle azioni. In buona sostanza, non è la cedola che rileva in una emissione come questa, bensì la scommessa sull’andamento futuro del titolo in borsa.
Azioni Uber, ecco la quotazione minima ideale
Nello specifico, il bond Uber fissa in area 72 dollari il prezzo di conversione alla scadenza. Attualmente, tratta a quasi 55 dollari. Dalla sua IPO nel 2019, non ha mai toccato una quotazione così alta. Questo dovrebbe farvi scattare un primo campanello di allarme, nel senso che invitiamo alla prudenza. In quattro anni e mezzo di quotazione in borsa, le azioni Uber hanno guadagnato solo il 32% contro quasi il 60% dell’indice S&P 500.
E affinché l’investimento abbia un senso, le azioni Uber dovrebbero di gran lunga superare il prezzo di conversione. Vi spieghiamo perché. Al momento, potreste acquistare un altro bond Uber, non convertibile e in scadenza nel 2027, che offre un rendimento lordo in area 7,20%. A conti fatti, stesso rischio, ma +6,325% di rendimento in più all’anno. Moltiplicato per cinque anni, fa circa +31,6%. Questo è il maggiore valore di mercato che le azioni Uber dovranno avere alla scadenza rispetto al prezzo di conversione. Significa che da qui a cinque anni dovranno salire almeno a 95 dollari, cioè ad un ritmo medio annuo di quasi il 12%.
Bond Uber, spunti di ottimismo
Esistono alcuni spunti che ci fanno guardare con ottimismo a tale possibilità. In primis, il fatto che la società abbia maturato quest’anno i suoi primi profitti: 615 milioni di dollari in sei mesi. Il fatturato su base annua è salito a 36 miliardi, mentre il debito netto è sceso a 5,14 miliardi. Le agenzie di rating starebbero per promuovere ulteriormente i bond Uber dagli attuali giudizi Ba2 per Moody’s e BB- per S&P. Sarebbe un tonificante per i prezzi.
Da aggiungere anche che l’emissione del bond Uber convertibile farà lievitare di poco l’indebitamento netto della società, in quanto per la cifra di 1 miliardo il ricavato sarà impiegato per riacquistare la scadenza del settembre 2025 con cedola 7,50%. E anche questo dato va a beneficio del merito creditizio.
Infine, le azioni Uber starebbero per essere incluse nell’indice S&P 500. Ciò offrirebbe a molti fondi d’investimento di inserirle tra i propri titoli acquistati, aumentandone la liquidità e potenzialmente le quotazioni. Per concludere, però, vi ricordiamo anche che i bond Uber sono denominati in dollari e per noi investitori dell’Eurozona implicano l’assunzione di un rischio di cambio.