Giornata di follia alla borsa di Francoforte sui bond Air Berlin. In una sola seduta sono precipitati mediamente del 30% sulla notizia che la compagnia low cost tedesca avrebbe chiesto (il condizionale è d’obbligo) finanziamenti pubblici di sostegno alla città di Berlino e al Land Nord Reno-Westfalia a causa delle perduranti difficoltà economiche.

 

Come noto, Air Berlin aveva chiuso il 2016 con una perdita record di 782 milioni di euro e a febbraio è arrivato un nuovo Ceo, Thomas Winkelmann, ex numero uno di Germanwings, società controllata di Lufthansa, con lo scopo di traghettare la seconda compagnia aerea tedesca fuori dalle secche.

Il nuovo piano industriale elaborato a gennaio vede infatti Air Berlin impegnata a sviluppare il traffico aereo su rotte a più lungo raggio verso il Nord America riducendo quelle a medio raggio verso il Medio Oriente e Nord Africa che hanno fatto perdere soldi alla società a seguito dei numerosi attentati avvenuti in quelle zone.Piano che potrà iniziare a dare i suoi frutti solo a fine 2017.

 

Bond Air Berlin giù del 30% in borsa

 

La notizia, poi smentita da Berlino e non commentata dal Nord Reno-Westfalia, non è stata ben accolta dal mercato che ha picchiato duro sui bond ad alto rendimento quotati alla borsa di Francoforte. Il titolo in scadenza fra meno di 11 mesi, Air Berlin 8,25% 2018 da 225 milioni di euro è franato di colpo di 35 punti toccano quota 50% del valore nominale. Stessa cosa per il bond Air Barlin 6,75% 2019 che ha toccato quota 35 con una perdita secca del 53%, mentre quello in franchi svizzeri con cedola 5,625% e scadenza sempre al 2019 si è fermato a 51. Su tutte le emissioni ha pesato lo scarico pesante di alcuni investitori internazionali che hanno trovato il book semivuoto andando quindi a far registrare prezzi casuali. Il titolo azionario, ad esempio, non ha subito lo stesso contraccolpo perdendo “solo” il 3,2% e chiudendo a quota 0,859 euro.

 

Attacco speculativo sui bond Air Berlin

 

C’è da dire – commenta un analista – che il momento era propizio per colpire al ribasso. Recentemente Ethiad (socio di controllo al 29,2%) si era dimostrata riluttante a sostenere ancora finanziariamente Air Berlin, soprattutto dopo che TuiFly ha interrotto i negoziati per la creazione di una partnership industriale con Niki, per la quale Air Berlin aveva ricevuto da Ethiad 337 milioni di dollari. E anche perchè era impegnata con Alitalia per la quale sta abbandonando dolorosamente il proprio investimento. Vicenda che si inserisce in un più ampio contesto di mala gestione dei voli Air Berlin (ne sono stati cancellati oltre 700 nel primo trimestre) al punto che il Ceo Winkelmann era stato accusato di “sabotaggio industriale” per far crollare il valore della compagnia da “svendere” in un secondo momento a Lufthansa. Salvo poi chiedere pubblicamente scusa per i ritardi e per la soppressione dei voli per i quali Air Berlin ha dovuto sostenere onerosi costi e mancati guadagni.

 

Air Berlin vola verso Lufthansa, Ethiad sostiene l’operazione

 

La vicenda aveva messo in preallarme gli investitori, preoccupati che la società possa andare incontro a una ristrutturazione finanziaria prima di essere acquisita da Lufthansa con la quale sono in corso trattative da tempo. L’anno scorso la compagnia ha ceduto in leasing 38 aerei alle controllate di Lufthansa Eurowings e Austrian Airlines. “Nel 2017 dobbiamo trovare un partner e Lufthansa è uno dei vari possibili”, ha dichiarato il ceo Winkelmann al settimanale Die Zeit. A inizio maggio il Ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, si era detto interessato ad Air Berlin, ma aveva chiarito che, prima di un’acquisizione, Etihad dovrà rilevare i debiti della società, di cui controlla circa il 29%. La stessa Ethiad, dal canto suo, sì è detta disponibile a sostenere ancora la compagnia aerea tedesca iniettando liquidità, nonostante le perdite pregresse, fino a 350 milioni di euro per altri 18 mesi.